I ruderi di Cirella
Le rovine della vecchia città sono uno dei punti di attrazione di questa bellissima frazione di Diamante, perla dell'alto Tirreno calabrese che non ha bisogno di presentazioni.
Qualcuno potrà, giustamente, chiedersi perché soffermarsi a fotografare i resti di questa città, distrutta nel 1808 da un bombardamento della flotta inglese ai danni di un contingente di truppe napoleoniche che vi si erano insediate tra il 1806 e il 1807. Forse per il luogo in cui sono situati da cui si gode una splendida vista della costa e dell'isola stessa di Cirella (vedi), o perchè nel silenzio che li avvolge sembrano affiorare alla mente i tragici momenti che ha vissuto durante la distruzione. Quando, a tratti, soffia un po' di vento, sembra quasi di udire le urla e i lamenti di tutte le persone innocenti che venivano trucidate dai cannoneggiamenti. Ma, per un fotografo con interessi come i miei, l'attrattiva di questi resti non ha nulla di macabro. Osservando le foto noterete, infatti, che essi sono stati modellati dall'evento che li ha generati e dalle intemperie in modo tale da sembrare che siano stati creati dalla mano di un geniale artista. Ecco, questo è il vero motivo che mi ha spinto più e più volte a fotografarli e che mi indurrà a ritornarci ancora.
Di notevole interesse, anche, i resti dell'antico convento di San Francesco e della chiesa annessa, e la presenza di un anfiteatro costruito verso metà degli anni novanta e situato a ridosso dei ruderi in una cornice unica e eccezionalmente suggestiva. Sono presenti, inoltre, anche resti di un mausoleo di epoca romana. Insomma, Cirella è una meta assolutamente da non perdere, per turisti e... fotografi, naturalmente.
© foto: Nunzio Bilotta